Madonna, Britney e compagnia hanno iniziato anni fa a insegnare come ormai nel mondo della musica non sia il vero talento a vincere ma soltanto il sapere stupire, l’offrire spettacoli eclatanti per camuffare la totale assenza di una voce adatta a cantare, e il trasgredire.
A questa serie di professionisti della canzone (definirli artisti sembra veramente eccessivo dal momento che non offrono arte ma semplici operazioni di marketing massificato al solo scopo esclusivo di vendere la propria merce) si è aggiunta da qualche tempo Lady Gaga, un’italo-americana che ha dichiarato di avere in mente soltanto le vendite e il successo quando si mette a comporre le sue canzoni.
Una volta ascoltato il suo repertorio non è per nulla difficile crederle. Basta prendere Just Dance, uno dei primi brani che l’hanno portata al successo.
Musica martellante, che si ripete pressoché identica per tutto il brano, adatta sicuramente alle discoteche ma assolutamente insignificante dal punto di vista artistico. Effettivamente non si nota molta differenza tra questo e altre sue canzoni, dal momento che tutte riprendono la stessa formula, messa a punto per sfornare veri tormentoni radiofonici.
Un testo a dir poco insulso, che descrive delle situazioni tipiche da discoteca e feste di un certo tipo, con ubriacature estreme, sesso, droga e via dicendo. Sicuramente una formula vincente per chi ama questo genere ma Lady Gaga è veramente lontana anni luce dalla vera musica e dal vero talento.
Le sue mille maschere e trasgressioni servono solo a facilitare la creazione del suo personaggio che sicuramente le porterà tanto successo in questo periodo, ma non appena arriverà qualcuno più eccentrico e trasgressivo di lei finirà nel dimenticatoio come tanti altri fenomeni quasi da baraccone prima di lei.
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