Questa band statunitense, più precisamente californiana, è pressochè sconosciuta in Italia, ma vale sicuramente la pena di sentire sia i loro lavori precedenti, che questo ultimo album. Il loro genere è piuttosto particolare, mixa vari stili, il rock, punk, folk e blues, con sonorità che ricordano vagamente gli anni ’70 – ’80.
La band è stata formata nel 1993 da David Lowery, cantante e da Johnny Hickmann, chitarrista. Si sono fatti conoscere con l’album di debutto «Kerosene hat», da cui sono stati estratti i singoli come «Low», «Eurotrash girl» e «Get off this», che hanno avuto anche un successo commerciale abbastanza vasto negli Stati Uniti.
In questo ultimo album dimostrano di tenere gli occhi bene aperti sul mondo che li circonda, in quanto i testi hanno sia una tematica che un linguaggio molto contemporanei. Le sonorità sono leggermente diverse da quelle che avevamo potuto sentire per esempio in «Eurotrash girl», anche perchè il batterista Funaro ed il bassista Maida hanno portato una ventata d’aria fresca e diversa nella band. Entrambi infatti prima di suonare con i Crackers, facevano tutt’altro genere musicale.
I Cracker usano spesso mescolarsi anche ad altri gruppi, fare tour o suonare festival con altre formazioni, spesso infatti i membri vengono «prestati» tra loro ed i Camper Van Beethowen. I percorsi che i Cracker intrapredevano durante gli anni, e che continuano ad intraprendere sono fuori dai circuiti tradizionali, ma questo li mantiene evidentemente sempre originali e non pressati dal peso e dal desiderio del grande successo, lasciandogli così più tempo e spazio per dedicarsi alla musica.
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