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Alizée: Gourmandises, album di un’artista che ha lasciato il segno

gourmandises

Nasce nella capitale dove nacque anche Napoleone, Ajaccio ed è un esempio voluto perché la cantante in questione è anch’essa francese. Deve la sua carriera seppur breve, a due incontri con due donne Farmer e Boutonnat che cercavano una ragazza che cantasse una canzone degli anni ’80.

Questa canzone è Moi… Lolita che le fece stipulare presto un contratto con una casa discografica incidendo l’oggetto di questa recensione. Trovatosi al momento giusto e grazie al ritornello di quella canzone scala brani su brani concorrenti piazzandosi al top delle classifiche.

L’album ha ragion veduta di chiamarsi prelibatezze, al suo interno tra Pop e assaggi di Elettronica, all’ascolto si hanno dolci sensazioni. Sembra che stia parlando di cucina, invece sono proprio gli effetti che suscitano alla persona che tende le orecchie verso quelle melodie.

Moi… Lolita, L’Alizé, J.B.G. e Abracadabra sono alcuni dei brani emergenti accompagnati come tutti dalla sua voce fanciullesca, senza dimenticare l’aiuto prezioso nella realizzazione e nella riuscita, nel complesso di un buon e lodevole lavoro, che dà un orchestra e gli effetti elettronici.

Il piatto forte; volevo dire, il pezzo forte sul quale c’è bisogno di soffermarsi è la traccia che dà il nome all’album. Il sottofondo trascinante e la sua voce è un mix di adrenalina e carica, adottando uno stile ammiccante e provocatorio nelle parole, sopportabile.

Il francese e le musiche danno un tocco particolare, stupendo chi volesse allargare le proprie vedute imbattendosi in questa forma di magia, diversa dalle solite alle quali siamo abituati, dettate dalle due lingue prevalenti: l’italiano e l’inglese. A questa ragazza fortunata e meritevole una possibilità gliela si può dare, consigliandola a chi fosse curioso.

Categories: Musica Pop Recensioni

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matteo