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Robbie Williams: Escapology, quinto album non di massima fattura ma orecchiabile

escapology

La fama di questo artista è planetaria oramai e non c’è bisogno di soffermarsi per colui che di successi ne ha avuti tanti e continua ad essere in attività. Il soggetto della recensione è a mio parere un inciampo intermedio perché dopo e prima di esso ha rilasciato lavori migliori, uno su tutti, il secondo, I’ve Been Expecting You.

Analizzando una ad una le tracce si parte con How Peculiar, che è stato un azzardo e a lungo andare con l’ascolto può stancare. La seguente, Feel, meno male mantiene viva la speranza che il CD possa solo migliorare.

Something Beautiful come la precedente è un altro tormentone del 2003 e il videoclip esilarante e dal finale inaspettato mostrava tre concorrenti, due uomini e una donna arrivati alla finale di un concorso con in palio il premio che spettava all’unico vincitore, avere l’onore di avere il ruolo del cantante inglese alla fine dello stesso.

La successiva Monsoon è in chiave denuncia – riflessione sulla crudeltà dello showbusiness, una piacevole traccia stile Pop e Rock. In Sexed Up, molto personale che riguarda un fatto della sua vita sentimentale è presente una melodia lenta che la caratterizza e un testo duro.

Arrivati a Love Somebody ci si stupisce della capacità vocale usata per questo sesto brano accompagnato da un coro Gospel. Un mix piacevolissimo che potrebbe mettere in secondo piano la seguente canzone, Revolution, senza mordente.

Come una giostra, dopo alti e bassi si ritorna di nuovo in salita ascoltando Handsome Man e Come Undone, belle canzoni tenendosi pronti, arrivati in cima, a scendere giù in picchiata con Me And My Monkey dal testo folle.

La confusionaria Song 3, la leggera e introdotta da un piano Hot Fudge e la rabbiosa Cursed per via di un lutto nella sfera delle amicizie, preparano la strada alla dedica toccante ed eccezionale fatta alla nonna, anch’essa mancata, Nan’s Song.

Dopo di questa restano da citare le ultime due tracce che concludono la recensione e l’album, Save The Children e I Tried Love, superflue. Per via dell’altalenanza non lo consiglierei e i soldi potrebbero essere spesi per altri suoi album più impeccabili.

Categories: Musica Pop Recensioni Rock

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matteo