Quando questo gruppo italiano milanese, capeggiato da Max Pezzali che diventerà solista dopo qualche anno più tardi con il loro conseguente scioglimento, faceva musica scanzonata per noi ragazzi in fondo, toccando temi che presto o tardi avremmo affrontato.
Erano altri tempi ed io che ero un ragazzino non pensavo minimamente all’amore o a tutto quello che ne concerne se andasse male, ma le loro esperienze mi aprivano già la mente per riuscire a comprenderle meglio quelle cose, ora che sono cresciuto e ormai vivendo quegli avvenimenti della vita positivi o negativi che siano.
I brani di maggior rilievo sono La radio a 1000 Watt, che apre l’album accompagnata da una chitarra e dalla musica di un sintetizzatore che per la loro musicalità e per il suo testo fa venir davvero voglia di alzare l’autoradio e usarlo come sottofondo per un lungo viaggio con gli amici.
Ti sento vivere è quella canzone che tratta della timidezza quando si è innamorati e anche per paura di un rifiuto non si riesce a trovare la forza di dichiararsi, la seguente è un passaggio da un’eccesso all’altro perché parla di una storia già consumata e non si riesce a far altro che pensare continuamente alla persona alla quale si tiene ancora, Senza averti qui.
La quinta traccia, Tieni il tempo, intramontabile e conosciutissima anche se non si è fan degli 883, spezza la malinconia scesa e fa salire l’allegria non potendo far altro che battere le mani al suo ritornello, Una canzone d’amore è un altro loro successo molto trascinante e da cantare e per finire tra le citazioni più importanti da fare ecco Gli anni, canzone lenta ma carica di emozioni.
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