Sembra il titolo di una storia il commento che antecede il nome dell’album. In fondo è così, una lieta storia che continua dal 1998, la loro storia, ricca di continui successi al ritmo del Rock che evocano, seguendo i loro gusti e comprendendo quelli delle generazioni che li seguono.
Pubblicato nel 1999 è il loro primo lavoro e con il suo carattere si fanno conoscere. Il primo brano è Sunburn, percosso dopo i tasti pigiati di un piano da una chitarra elettrica e da un basso accattivanti. Il seguente brano sul quale spendere ulteriori precisazioni è il quarto, facendo un salto incontrando Falling Down.
E’ una canzone piena di accordi con il miscuglio della voce e della chitarra, molto usato quest’ultimo nelle loro opere sfruttando la bravura indiscussa dell’esponente e voce del gruppo. Successivamente si trovano Cave e la title track Showbiz, ottime e composte da frasi ripetute come il motivo arrivando al ritornello e al termine con un assolo perfetto e massiccio.
Si susseguono la tranquilla Unintended, tant’è che la parola tranquilla nel vocabolario dei Muse non c’è ma le eccezioni a ribadir del vero, esistono e il brano Uno fa ritornare i toni alla quale eravamo stati abituati.
Escape è un’altra canzone sulla parvenza come genere di Unintended ma presto viene scartata questa impressione con la prima distorsione che fa capire come sarà la proseguzione. L’ultima canzone che azzittirà il delirio del CD è Hate This & I’ll Love You ma sarà un silenzio temporaneo che durerà fino alla riproduzione dell’intero capolavoro o delle tracce preferite.
Lo consiglio vivamente per chi già conoscesse i Muse ma a carriera avviata e volesse scoprire le origini, ai fans che gli possono mancare questo cimelio e a chi fosse anche semplicemente curioso che ha sentito parlare di questa band ma non si è mai avvicinato in modo concreto.
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