Ormai sono così tante le volte che hanno rimandato l’uscita di questo album, che alla fine, è stata una piacevole sorpresa per tutti quando è uscito davvero. Anche i contenuti hanno sorpreso non poco i loro fas, che si aspettavano dei pezzi hardcore, e invece si sono trovati di fronte a canzoni che molti hanno definito troppo commerciali, sebbene contengano anche sonorità underground («Gangrene» ad esempio).
In questo album hanno inserito e mescolato tutto quello che sono, includendo anche le varie influenze e collaborazioni (in un pezzo infatti compare anche Eminem). In questo modo l’album è un piacevole ascolto, non solo per gli amanti del hip-hop, ma anche ad altriva.
A chi si aspettava un hip-hop puro invece, si consiglia di tenere la mente aperta e lasciarsi trasportare dal suono.
Ricordiamo che The Alchemist è il produttore Alan Daniel Maman, originario di Beverly Hills, California.
Ha iniziato a scrivere testi che si ribellavano al vuoto che avevano le borgesie americane benestanti, che vivevano nelle periferie che lo circondavano. È rimasto poi pressochè sconosciuto fino agli anni Novanta, quando viene preso sotto la tutela di DJ Muggs, che lo introduce alla professione.
Ha collaborato con Cypress Hill e altri personaggi famosi, e diventa il produttore dell’amico Evidence e della sua band, i Dilated People. Per un breve periodo è stato anche il DJ ufficiale di Eminem e uno dei produttori della colonna sonora di Grand Thieft Auto, Chinatown Wars. Ha mixato per grandi nomi come Prodigy, Linkin Park e tanti altri.
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