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Mezzogiorno – Jovanotti

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Gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere che fare l’autore gli riesce meglio di quanto non faccia il cantante: e Mezzogiorno, quinto singolo estratto dall’album Safari, uscito a gennaio 2008, ne è una nuova conferma. Dopo le grandi ballate romantiche come A te e Come musica, Jovanotti torna a fare il rapper in un brano dalle sonorità trascinanti e ipnotiche, un inno al dinamismo “ad ogni costo”.

Nel suo stile dissacrante ed anticonformista, il cantautore toscano osserva con una punta di sarcasmo una caotica umanità che corre, corre, testardamente corre, all’inseguimento di qualcosa che inesorabilmente, e beffardamente, è già passato.

Guardarsi indietro non serve, è una sterile perdita di tempo e di energie, molto più utile e divertente guardarsi intorno, per ritrovarsi parte di una collettività spinta dello stesso primordiale bisogno di andare da qualche parte: direzioni diverse, traiettorie che incidentalmente si incrociano, percorsi abbandonati e poi ripresi, ma un’unica necessità di fondo: non lasciarsi sorprendere immobili.

C’è qualcosa di fatalmente comico negli affanni di un mondo che non si sa bene dove vada ma che non riesce a stare fermo, mentre “il sole se la ride in mezzo al cielo”.
Ben lontano dall’ergersi a critico di una società troppo persa dietro inutili isterismi, il cantautore si limita a fotografare una realtà vagamente nevrotica, ma con la quale solidarizza nel profondo.

Ed è proprio da questa ansia di movimento, catturata in un testo semplice ma di sicuro impatto, che si genera quell’energia vitale che è l’humus dal quale traggono origine le migliori creazioni di Jovanotti.

Nella convinzione che, come ci ha insegnato il buon vecchio Talete, tutto scorre per una ragione, anche se spesso siamo troppo miopi per coglierla.
E anche quando sembra che nulla cambi, ci scopriamo diversi da quella foto della scuola nella quale non ci riconosciamo più.

Consigliatissimo ascoltarla sparata a palla dallo stereo della propria auto ferma in tangenziale all’ora di punta, per non lasciarsi prendere dallo sconforto.

Categories: Hip pop Musica Pop Recensioni

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matteo