Non dev’essere stato facile: resistere all’interno di un reality per 14 settimane, in mezzo agli strepiti di Mogan, della Maionchi e della Ventura, imporsi puntata dopo puntata, vincerlo a suon di televoto, e alla fine rimanere all’ombra della seconda classificata, una certa Giusy Ferreri.
Diciamolo: degli Aram Quartet, dopo la partecipazione ad X Factor 2008, se ne erano perse le tracce: e invece i quattro salentini ci riprovano.
E a sorpresa proprio sul palco di X Factor, giunto alla seconda edizione, propongono l’inedito che dà il titolo al loro primo album di inediti, il Pericolo è il mio mestiere.
Inaspettata, travolgente, trascinante: una canzone che ti arriva dritta in testa e che ha tutte le prerogative per diventare un vero e proprio tormentone pre-estivo.
Li avevano accusati di essere troppo di nicchia, di non avere potenziale discografico: e in effetti quanto a vendite non avevano certo fatto faville con il loro primo album di cover.
Il tutto mentre il fenomeno Giusy Ferreri spopolava su tutte le radio e in tutti i programmi televisivi.
Così rieccoli, a distanza di un anno: si sono fatti furbi gli Aram, e propongono adesso un brano estremamente radiofonico, decisamente furbetto, studiato per piacere al pubblico e vendere, vendere, vendere….e non a caso il brano è già al terzo posto tra i più scaricati da Itunes.
Si parla d’amore con un tocco di disincanto, definendo le difficoltà di un rapporto imperfetto, eppure di cui non si riesce fare a meno.
Né con te, né senza di te, dunque, chiedendomi come sarebbe la mia vita se tu non ci fossi ed arrivando alla conclusione che forse, non sarebbe così male.
Quante volte ci si accontenta di relazioni a metà, di un amore che amore non è, ma che pure ci regala l’illusione di sentirci completi, solo per la paura di ritrovarci da soli.
Ma la solitudine non è solo e necessariamente un pericolo, può essere liberatoria, disintossicante, in una parola, utile a ricomporre il proprio io….
Il difficile sta nel convincersi che il distacco possa essere salutare, ma una volta superato questo scoglio, c’è tutta una vita da vivere. Quello degli Aram è proprio un invito ad un prova di coraggio. Lo stesso non si può dire della loro scelta di proporre un brano che non brilla certo per sperimentalismo, ma che ci auguriamo, sarà un campione di vendite.
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